“Amici di calice” è il format zero di un evento dedicato alle piccole produzioni artigianali, che nel week-end ha riunito in Oltrepò Pavese nove produttori d’eccellenza da tutta Italia. Location l’azienda agricola La Piotta, sulle colline di Montalto Pavese, oltre cinquanta le etichette in degustazione. Qualche nome? Dal Trentino Cesconi, con vigneti alle pendici della Val di Cembra, che ha ridato dignità alla Nosiola, e Dorigati con un Teroldego Rotaliano Riserva, della vigna Bagolari, che seduce per la sua versatilità grazie a freschezza, frutto e maturità del tannino. A stupirci è la Nosiola, un vino da rispolvero di una varietà autoctona trentina che non punta ad aromaticità estrema con riduzioni o eccessive macerazioni, ma gioca sull’equilibrio fra tannicità e freschezza. Dalla Toscana, un produttore interessante e appassionato è Daniele Petricci, dell’azienda Petricci e Del Pianta, con il suo Sangiovese di Suvereto, che racconta la vicina costa. Possibile un Sangiovese a Suvereto? Sì, anche se non è un vitigno tipico di questo territorio calcareo e argilloso. “Il nostro obiettivo è dimostrare che si può fare un ottimo Sangiovese, elegante e al contempo di struttura, anche sulla costa. Facciamo una vendemmia verde a luglio per avere una minor produzione, a inizio settembre vendemmiamo il sangiovese per un altro vino più semplice ma lasciamo tre o quattro grappoli per ceppo che andiamo a raccogliere a fine mese per il nostro Buca di Cleonte. La vinificazione prevede 25 giorni di fermentazione a temperatura controllata sulle bucce, tutto in cemento compresa la malolattica, segue sosta in barrique Mercier di media tostatura di primo e secondo passaggio per quindici mesi, più altri dodici di bottiglia”, spiega Petricci.
“Spero che questo sia il primo di una serie di eventi per promuovere il vino di qualità nel nostro territorio e fare squadra anche con altre regioni, senza rivalità né protagonismi”, spiega Luca Padroggi, titolare della Piotta, realtà vitivinicola di 13 ettari in regime biologico fra pinot nero, chardonnay, riesling renano, croatina e barbera. In degustazione il loro 8990, un Metodo classico pas dosé 100% da pinot nero, almeno 60 mesi sui lieviti per un vino di struttura, con aromi di panettone e mandorla tostata e tanta morbidezza, un’altra bevuta rispetto al Nature 2018, un Metodo classico più dritto, deciso, concettuale forse, che in bocca fa sentire la freschezza dell’annata.
Sotto, una galleria fotografica dei nostri migliori assaggi.