Approvate distillazione di crisi per i vini comuni e la riduzione volontaria delle rese (vendemmia verde parziale) per i vini Dop e Igp. In particolare sono cento milioni di euro per l’anno 2020 da destinare alle imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica attraverso la pratica della vendemmia verde, più altri cinquanta milioni di euro messi a disposizione dal Governo per la distillazione di crisi che è invece pagata con risorse recuperate dall’Ocm vino e persegue l’obiettivo di ridurre le giacenze di prodotto togliendo dal mercato 1,6 milioni di ettolitri di vino comune. In totale tra vini comuni, Dop e Igp si punta a eliminare quasi 3,5 milioni di ettolitri. UIV (Unione Italiana Vini) chiede di monitorare l’applicazione sui territori e provvedere alle strategie di promozione, attraverso le quali passa la ripresa del comparto.
Due misure importanti e molto attese per riequilibrare la domanda e l’offerta, che il settore incassa quasi allo “scoccare” della vendemmia 2020 e con cui si cerca di aiutare le imprese che stanno ripartendo lentamente a causa del freno dei mercati esteri, come gli Usa, dove sono in corso ancora misure eccezionali per il contenimento della pandemia. L’incertezza aleggia anche a causa del rischio dazi sempre più concreto da parte di Uk e Usa.
Ci sarà tempo fino al 21 agosto per consegnare il vino in distilleria, ma il contratto di distillazione deve essere presentato entro il 27 luglio. Per quanto riguarda la riduzione delle rese del 15% si tratta di una vendemmia verde parziale a seguito di una ulteriore trattativa fra il Mipaaf e la filiera del vino e dovrebbe riguardare il 40% della superficie nazionale vitata e due milioni di ettolitri.