Torna il consueto appuntamento annuale con “Benvenuto Brunello 2020”, edizione numero 28, dal 21 al 24 febbraio al Chiostro del Museo di Montalcino, evento che chiude la settimana delle Anteprime in Toscana. In degustazione per la prima volta dopo cinque anni di affinamento l’attesissimo Brunello di Montalcino 2015, a breve in commercio, annata che secondo la critica internazionale visto l’andamento climatico potrebbe essere destinata a diventare tra le migliori di sempre. Oltre al Brunello di Montalcino 2015 si potranno degustare anche la versione Riserva 2014, il Rosso di Montalcino 2018, Moscadello e Sant’Antimo. Più di centoquaranta i produttori partecipanti, per quasi cinquecento etichette in assaggio, tanti gli eventi in calendario: si parte venerdì mattina con il critico d’arte Vittorio Sgarbi al teatro degli Astrusi alle ore 11 con “Un’annata ad opera d’arte”. Si continua sabato alle ore 10,30 con il premio Leccio d’Oro 2020, dedicato a ristoranti, enoteche ed osterie con una carta vini delle migliori annate ed etichette di Brunello di Montalcino. A seguire l’indagine Nomisma Wine Monitor sul posizionamento del Brunello nei ristoranti di Londra, New York e San Francisco. Si parlerà dell’ultima vendemmia, la 2019, e non mancherà la posa della formella celebrativa. In un periodo in cui è alle stelle il valore dei vigneti (oltre un milione di euro a ettaro, dati Crea), in un territorio che vale più di due miliardi di euro e dove sono in aumento le proprietà estere, che detengono un terzo dei 2100 ettari vocati al Brunello, il grande rosso toscano che più invecchia più acquista valore, la cui produzione annua si avvicina alla soglia di otto milioni di bottiglie, che scendono a poco più di quattro per il Rosso di Montalcino. Produzione che risulta interamente venduta ogni anno, del resto è il vino rosso più amato negli Stati Uniti. Un traino importante per l’enoturismo sul territorio: a Montalcino, tralasciando la vicina Siena, nel 2018 si sono contate 200mila presenze, soprattutto stranieri (il 113% in più negli ultimi cinque anni, con il 72% degli enoturisti che è straniero, soprattutto dagli Stati Uniti, dati Nomisma Wine Monitor). Per quanto riguarda le giacenze di vino sfuso in cantina, a Montalcino valgono quattrocento milioni di euro: questo il valore complessivo dei trecentoquarantamila ettolitri delle ultime annate, secondo il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, grazie alla super valutazione dello sfuso che può spingere fino a 1200 euro a ettolitro. Si parla di sfuso, quindi una volta che sarà imbottigliato il suo valore potrà anche triplicare.