Cinque stelle all’annata 2019 del Brunello di Montalcino, il massimo punteggio, che sta maturando in botte e che sarà in commercio tra cinque anni. Per l’occasione la formella celebrativa, che come ogni anno celebra il racconto delle vendemmie del grande rosso toscano, è stata firmata da Giovanni Malagò, presidente del Coni e membro del Comitato Olimpico Internazionale, che recentemente al Corriere Vinicolo aveva dichiarato di essere un grande appassionato di vini e di non aver mai comprato una bottiglia che non fosse italiana. Il mood dell’Anteprima 2020 non è dei migliori viste le notizie che arrivano in questi giorni dalla cronaca in continuo aggiornamento sul Coronavirus e sulla sua diffusione non più solo in Cina ma anche nel nostro paese e in altre aree del mondo. Intanto in degustazione alle Anteprime l’annata 2015, sul mercato da quasi due mesi, di cui già si era preannunciato il successo complice l’ottimale andamento climatico stagionale. Un millesimo che era stato definito a suo tempo, dopo la vendemmia, con proiezioni a cinque stelle, il massimo del rating per una grande annata dotata di complessità aromatica, eleganza dei tannini, acidità importante e quindi capacità di invecchiamento. Il Brunello quanto a vendite è un vino che regala soddisfazioni perché a Montalcino – bisogna dirlo! – ci sanno fare: già metà della produzione 2015 da poco immessa sul mercato, circa cinque milioni di bottiglie, è venduta.