Pinot grigio rosé si potrà finalmente scrivere in etichetta, facendo chiarezza per il consumatore. Entro la primavera è attesa la modifica del disciplinare che prevede la possibilità di etichettare la versione ramata e rosata del Pinot grigio. 
“Le tipologie rosé e ramato sono previste solo in retroetichetta nelle descrizioni delle caratteristiche del nostro prodotto, ma non  possiamo scriverle in etichetta frontale. Come Consorzio abbiamo sentito il bisogno di mettere mano a questa situazione un po’ confusionaria, anche dal punto di vista normativo, per non incorrere in sanzioni e per la massima trasparenza verso il consumatore, considerato il fatto che non sempre la bottiglia è chiara e quindi la nuance rosé o ramata immediatamente riconoscibile”, commenta Albino Armani, presidente del Consorzio Delle Venezie. “È una battaglia di legalità, non si inventa niente. Il Pinot grigio è sempre stato rosato o ramato. Quando è stato fatto il disciplinare, e io c’ero, non sono riuscito a portare a casa questa partita a causa di alcune incomprensioni. Ci riusciamo, però, nella seconda fase. Il Pinot grigio è orfano di una denominazione che gli appartiene di status”.
Pinot grigio che grazie alla sua versatilità, piacevolezza e al suo posizionamento concorrenziale sui mercati chiude il 2020 oltre ogni aspettativa, considerato l’anno complicato dal punto di vista della pandemia e che la denominazione arrivava da un anno, 2019 su 2018, dove gli imbottigliamenti erano cresciuti del 34%. “Abbiamo chiuso il 2020 con + 4,7% rispetto al 2019, per un totale di 1.751.372 ettolitri imbottigliati, che significa 214 milioni di bottiglie nei vari formati. Anche l’andamento dello sfuso all’estero è stato importante con 192.793 ettolitri (12% dell’annata 2020) imbottigliati tra Germania (47%), UK (21%), USA (12%), Canada (6%) e Austria (5,19%), con una media mensile di imbottigliamento nel 2020 di 146mila ettolitri”. E conclude: “Sarà un anno di sfide questo che ci attende. Porteremo avanti il coordinamento con i Consorzi del territorio, il tavolo sinergico di coordinamento del Sistema Pinot grigio Triveneto, oltre che importanti progetti di tracciatura sui mercati continuando il percorso di gestione delle produzioni di tutti i produttori coinvolti”.
Il Pinot grigio del Nordest, uno dei vini più diffusi al mondo, occupa il 45% della produzione mondiale di Pinot grigio e l’85% di quella nazionale.