Vinitaly, si riparte da Shanghai. Al via oggi il primo evento in presenza per il settore nell’anno colpito dalla pandemia. Tre le città cinesi interessate dal tour promozionale: Shanghai (14 settembre), Xiamen (16 settembre), Chengdu (18 settembre). Dal 9 all’11 novembre sarà la volta della prima edizione di Wine To Asia, in programma a Shenzhen. Il Vinitaly roadshow, giunto alla terza edizione, è il b2b organizzato dalla spa veronese in collaborazione con il partner Pacco Communication Group, forte della lunga esperienza di Veronafiere in Asia con Vinitaly, di ICE con“I Love ITAlian Wines” e dell’intera Rete della Farnesina.
Nell’ambito del road show sarà promossa anche l’attività della Fondazione Arena di Verona. Nella città di Shanghai è stata inoltre organizzata dal 13 al 19 settembre la prima settimana del vino italiano – “Italian Wine Week” – in 20 wine bar e bistro e la più grande piattaforma di e-commerce dedicata ai vini naturali, Bruto, nella stessa settimana, aprirà una sezione speciale dedicata ai produttori italiani. Sessantacinque le aziende espositrici (10 in più della edizione precedente) e 700 etichette di vini italiani e, tra le numerose iniziative, sono previsti incontri b2b per importatori e canale horeca, sia in forma fisica, sia digitale, iniziative rivolte a titolari di gallerie d’arte, wine bar, ristoranti fine dining, studi di architettura e walk-around tasting e masterclass dedicate al tema “donne cinesi e vino italiano”. È prevista anche la presenza di buyer e formatori del vino con la partecipazione delle più importanti scuole di educazione al vino in Cina delle province del Sichuan, di Guizhou e dalla Municipalità di Chongqing.
Secondo le analisi dell’Osservatorio Unione italiana vini su base dogane, nei primi 6 mesi di quest’anno la Cina ha registrato un forte calo delle importazioni enologiche made in Italy sia nei fermi imbottigliati (-29,4%) sia negli sparkling (-36,2%). Dati questi in linea con le importazioni complessive di vino in Cina: nel primo semestre i fermi sono a -32,4% (oltre 750 milioni di dollari) sul pari periodo 2019, mentre gli sparkling perdono il 30,8%.
“È un passo importante e un momento significativo per l’attività del Gruppo Veronafiere in un anno segnato a livello mondiale dalla pandemia. Ripartiamo dall’Asia, in Cina, con un evento di sistema che prevede la presenza fisica a supporto del vino, uno dei prodotti di punta del made in Italy che, come altri, sta risentendo degli effetti del lockdown internazionale. Il road show di Vinitaly servirà anche da leva per promuovere Wine To Asia, la rassegna internazionale per il vino che Veronafiere, tramite la società compartecipata Shenzhen Baina International Ltd., organizza dal 9 all’11 novembre a Shenzhen”, sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.
 “Siamo particolarmente lieti di dare avvio al ciclo di eventi di promozione del vino italiano in Cina, primo appuntamento successivo all’emergenza Covid-19, che si svolgeranno a Shanghai, Xiamen e Chengdu, grazie alla consolidata collaborazione tra Agenzia ICE e Veronafiere-Vinitaly, con il supporto dei Consolati di Shanghai, Chongqing e Canton. Tale eventi prevedono la realizzazione di corsi di formazione e cicli di degustazione di prodotti enologici di qualificate cantine italiane, destinati a importatori, distributori e media specializzati di settore con l’obiettivo di favorire la conoscenza delle eccellenze vitivinicole del nostro paese e sostenere la proiezione dei marchi italiani sul mercato cinese nell’attuale fase di rapida accelerazione dei consumi interni”, Gianpaolo Bruno, direttore ufficio ICE Pechino e coordinatore uffici ICE in Cina e Mongolia.