Un territorio, un grande vitigno, il Pinot nero appunto, due anime, quella in rosso e quella Metodo classico che nobilita le bollicine e convive tra i grandi spumanti italiani con Trentodoc, Franciacorta e Alta Langa. Per comunicare tutto questo si è pensato a un evento, giunto alla seconda edizione, dal titolo “Oltrepò terra di Pinot nero”, da un’idea dei produttori e produttrici della zona. Pinot nero che ha un ruolo centrale nella produzione vitivinicola d’eccellenza del territorio, dove se ne contano più di tremila ettari vitati.
“L’evento è nato dalla volontà di dare voce all’esigenza di esaltare e valorizzare i nostri vini e la nostra area produttiva così ricca di sfumature e qualità, raccontando in prima persona le nostre storie, la nostra passione nel lavorare la terra e nel creare prodotti che siano lo specchio del nostro impegno”, spiega Francesca Seralvo, titolare della Tenuta Mazzolino, fra le cantine ideatrici del progetto. “Desideravamo farlo in un contesto ad hoc, aprendo un dialogo diretto con gli operatori e la stampa di settore, inaugurando un lessico condiviso che ponesse la nostra eccellenza enoica, il Pinot nero, al centro”.
L’appuntamento è il 26 settembre nella splendida cornice della Tenuta Pegazzera, costruita agli inizi del ‘700 dall’Almo Collegio Borromeo di Pavia. Se nella prima edizione hanno partecipato una ventina di aziende produttrici e circa 300 persone tra stampa e operatori intervenuti, oggi sono trentaquattro le cantine oltrepadane aderenti all’iniziativa. Oltrepò che rappresenta più del 50% dell’intera superficie vitata della Lombardia ed è il bacino di valorizzazione del Pinot nero più grande d’Italia.
“Abbiamo deciso di proseguire nel solco tracciato, per rafforzare il lavoro di posizionamento fatto e per allargare le maglie di un’iniziativa che parla di Pinot nero, ma che fa anche da volano a tutto l’Oltrepò», illustra la Seralvo.
Tenuta Mazzolino, con venti ettari vitati e un percorso che fa della sostenibilità una scelta di vita, guarda alla Borgogna. “La riprova che stiamo lavorando nella giusta direzione è che quest’anno le cantine del territorio che hanno deciso di partecipare sono una quindicina in più rispetto al 2021.Tutto avviene con il coordinamento del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, che ha creduto nel progetto e ha deciso di sostenerlo”, continua.
Sarà possibile degustare anche il Terrazze Alte, che ha debuttato l’anno scorso, stessa vinificazione del Terrazze, affinamento più lungo in vasca e imbottigliato dopo la vendemmia successiva. Elegante e raffinato come solo il Pinot nero sa essere, figlio di una vigna difficile, per questo rivela un carattere unico e deciso.
Tra gli spumanti, si è ritagliato una nicchia il Cruasè, da un progetto nato anni fa con Carlo Alberto Panont per valorizzare il Metodo classico rosato a base di Pinot nero e si registra una grande attenzione, crescente, per i dosaggi zero.
In programma due masterclass dedicate al Pinot nero Metodo classico e al Pinot nero vinificato in rosso, condotte da Chiara Giovoni e Filippo Bartolotta.