RED FRIDAY – WEEK 8

Siamo sul versante nord dell’Etna, a Randazzo, a più di 700 metri s.l.m., con un vino lavico da viticoltura di montagna, il cru Fragore Contrada Montelaguardia di Donnafugata da nerello mascalese in purezza. Un’anteprima assoluta che uscirà sul mercato prima di settembre 2021. I vini delle contrade sono molto riconoscibili e sprigionano l’energia del vulcano. La cantina si trova all’interno del parco dell’Etna ed è dotata di una piccola quanto suggestiva barricaia con barriques a 5 metri di altezza.
Un cru da vigna perpetua (oltre 4 ettari) che conferisce grande longevità al vino e da grandi escursioni termiche. Il bosco mitiga le avversità climatiche. I suoli di Montelaguardia sono stati generati dall’eruzione del 1614 – 1624 e sono particolarmente minerali. Nei vigneti di maggior pregio durante il periodo invernale sono rimpiazzate le fallanze con delle piante nuove: la porosità dei suoli vulcanici permette loro di sopravvivere alla concorrenza delle vigne vecchie circostanti. Importante è anche il restauro delle vigne, che inizia a Pantelleria nel 1998 con il recupero delle vigne centenarie di Khamma: oggi sull’Etna sono state riportate alla forma di allevamento originaria alcuni vecchi vigneti che da alberello etneo erano stati trasformati a spalliera nel corso del tempo. 
La macerazione del cru Montelaguardia si protrae per 10-12 giorni. L’affinamento in barriques di 2° e 3° passaggio per 14 mesi enfatizza il frutto e lo armonizza con note balsamiche e speziate. Nell’annata 2018, di grande equilibrio, troviamo estrema eleganza e aromaticità. Il colore è rosso rubino tenue, tipico del nerello etneo. Il bouquet olfattivo è ampio: si esalta la nota fruttata di piccoli frutti rossi e mora selvatica, accompagnata da un floreale di viola, pietra focaia, un accenno balsamico e speziato, note di cenere vulcanica. Al palato la trama tannica è importante e matura, ben integrata, a gogò freschezza che non fa percepire l’alcol, mineralità e una nota salina regalata dal terroir lavico. L’eleganza ritorna nel sorso, di ottima lunghezza gustativa. Chiude con grande freschezza e un fine ritorno di delicate spezie piccanti. Bottiglie tremila. Winemakers Antonino Santoro ed Antonio Rallo.

“Vi sono dei luoghi magici che meritano di essere contemplati e rappresentano un ponte fra il visibile e l’invisibile” (Paulo Coelho)