…WHITE, PINK OR ORANGE? – WEEK 45

Questa settimana siamo nel Salento con il Diciotto Fanali di Apollonio, un rosato omaggio alla tradizione, cui sono destinate le uve migliori di negroamaro in purezza. Guai a bleffare su un rosato da negroamaro, si capirebbe subito. Le uve devono essere perfette: o si realizza un grande vino o uno mediocre, non ci sono vie di mezzo. In questo caso troviamo nel bicchiere un bel rosato di consistenza quasi tannica che però non rinuncia a farsi bere (bene). La coltivazione ad alberello fa sì che il sole arrivi sui grappoli di riflesso, dal terreno, evitando bruciature, consentendo la corretta, lenta maturazione delle uve.
Un  rosato che non fa acciaio. Fermentazione e affinamento avvengono in piccole botti di acacia per un anno, cui ne segue uno ulteriore in bottiglia. Il tappo di sughero rende il vino “vivo” e gli permette una continua evoluzione.
Nel bicchiere si presenta con un color salmone con leggere sfumature dorate. La fermentazione in botti di acacia preserva il frutto, una delicata ciliegia, reso intrigante da cenni speziati. Tanta frutta che racchiude però un cuore minerale, fresco, con note iodate. L’acidità sostenuta, con ph basso, è sintomo di longevità del vino. La gradazione, importante per un rosato, è mitigata dalla freschezza che lo rende piacevole alla beva. Di struttura al punto da sembrare un rosso. Senza spigolature, morbido. 
Vino non filtrato, decantazione raccomandata. Diecimila bottiglie. Enologo Massimiliano Apollonio.

“L’immenso piano della campagna, leggermente ondulato, il mare così maestoso, il cielo così infinito e sereno costituiscono una trinità grandiosa e singolare” (Paul Schubring)