RED FRIDAY – WEEK 35

Siamo all’estremo nord del vino piemontese, al confine con la Valle d’Aosta, con il Carema Masun, da vitigno nebbiolo, di Cella Grande (Tenuta Duca), l’ex convento benedettino del XII secolo affacciato sul lago di Viverone, oggi di proprietà della famiglia Bagnod, trasformato in cantina e bio agriturismo specializzato nella produzione dell’Erbaluce, di cui tra l’altro abbiamo assaggiato un notevole Metodo classico docg millesimato con 12 anni sulle spalle. Non parleremo però dell’Erbaluce, anche se meriterebbe più di una riflessione, ma di una novità assoluta, dalla beva piacevole: il loro Carema 2017, un rosso di cui non abbiamo ancora letto recensioni, che è alla sua prima annata in commercio. La famiglia Bagnod sta puntando sul Carema, un vino che sta riscuotendo sempre più interesse dal punto di vista enologico.
La viticoltura di Carema, sulle pendici del monte Maletto, è caratterizzata dalle topie, così è chiamata la struttura a pergola dei vigneti. Pendenze proibitive, terrazzamenti spettacolari in cui alberga la vite, rese basse, suoli di origine morenica, concentrazioni aromatiche nel bicchiere. I vigneti dell’azienda (1 ettaro), coltivati nella parte bassa di Carema, ex letto della Dora Baltea, godono di suoli molto sabbiosi. Si vendemmia nella seconda decade di ottobre o addirittura nella prima di novembre. Per via di differenze importanti fra topie e filari vengono eseguite vinificazioni separate e solo al termine del periodo di affinamento i vini sono assemblati. La macerazione è di circa tre settimane, seguono svinatura, malolattica in acciaio e 12 mesi in tonneaux nuovi. Tra la vendemmia e la messa in commercio passano due anni.
Il colore nel bicchiere è rosso rubino con riflessi color granata. Il naso è fine, molto profumato nei suoi aromi fruttati e floreali di rosa macerata e violetta. In bocca è morbido, vellutato, di buon corpo, ma giocato più sul profumo e sulla finezza che sulla struttura. Caratteristico il retrogusto amarognolo. Duemila bottiglie. Enologo Maurizio Forgia. 

“Carema… colonne di pietra inghirlandate di vigna” (Mario Soldati)