RED FRIDAY – WEEK 24

Siamo nella bassa Valle d’Aosta, a 300 metri s.l.m., vicino al confine piemontese e a pochi chilometri dalla rocca di Bard, con il Donnas Superiore Viellies Vignes di Caves Cooperatives de Donnas, un Nebbiolo con una piccola percentuale (10%) di Fumin che apporta colore. Il Donnas è stato il primo vino valdostano a ottenere la Doc e alla cooperativa, fondata nel 1971, si riconosce di aver svolto una importante attività di presidio senza la quale la Doc sarebbe scomparsa. La produzione annua complessiva di bottiglie, sulle 150mila unità, è modesta per una cooperativa perché l’obiettivo non è la quantità ma la qualità.
Il Nebbiolo tra le montagne valdostane è chiamato Picotendro, un clone (427 e 315) diverso rispetto al Nebbiolo del Barolo e con un acino più piccolo e tenero resistente all’altitudine. Con il Nebbiolo si producono i vini da lungo lunghissimo invecchiamento. Le vecchie vigne in alcuni punti con le radici scavano la roccia. I ripidi  declivi terrazzati sono contenuti da muri alti fino a 4 metri, tanto che la viticoltura è stata inserita nel catalogo nazionale dei “Paesaggi Rurali Storici”.
Fermentazione alcolica e malolattica avvengono direttamente in legno e dopo il travaso il vino matura per 18 mesi in botti grandi di rovere francese da 25 hl, per un minimo di due anni tra la vendemmia e la messa in commercio della bottiglia.
Nel bicchiere il colore è rosso rubino con riflessi granata. Un vino austero, elegante, da grappoli leggermente appassiti vendemmiati a metà novembre, che si esprime al naso con un bel carattere fruttato, frutti di bosco e marasca, fiori secchi, leggermente speziato, balsamico, con sentori di erbe, ginepro e cuoio. Buona la tannicità al palato dove un’acidità superiore all’annata 2013 bilancia gli zuccheri e regala freschezza su una scia sapida. Persistente, con finale amarognolo di mandorla. Quattromila bottiglie annue. Enologo Massimo Bellocchia.

“A volte il vino è la manifestazione liquida del silenzio” (Luis Sepulveda)